La conservazione digitale e il CAD: una guida chiara agli obblighi normativi

12 novembre 2025

Conservazione

Un viaggio nel Codice dell’Amministrazione Digitale per capire come proteggere il valore dei tuoi documenti nel tempo

La transizione verso il digitale, per aziende e Pubbliche Amministrazioni, non è il futuro: è il presente. Uno dei pilastri di questa evoluzione è la conservazione digitale, un processo che va ben oltre la semplice archiviazione elettronica: parliamo infatti di un sistema regolamentato che deve garantire l’autenticità, l’integrità, l’affidabilità, la leggibilità e la reperibilità dei documenti informatici nel lungo periodo.

Al centro di questo panorama normativo si trova il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), il Decreto Legislativo n. 82 del 2005, che definisce le regole e i principi fondamentali per la gestione e la conservazione dei documenti digitali in Italia.

Comprendere come il CAD si applica alla conservazione digitale significa proteggere il valore legale dei documenti, prevenire contestazioni, semplificare i rapporti con la PA e ridurre i rischi di sanzioni o di perdita di informazioni critiche.

In questa guida vedremo cosa prevede il CAD per la conservazione digitale, quali sono i requisiti minimi da rispettare, quali figure coinvolge (come il Responsabile della Conservazione) e perché affidarsi a un servizio professionale come DocuCloud può fare la differenza.

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Takeaways: Punti chiave dell'articolo

  • Il CAD è il riferimento normativo centrale: il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) è il fulcro normativo per la gestione e la conservazione dei documenti informatici in Italia e garantisce che i documenti digitali mantengano il loro valore legale e probatorio nel tempo.
  • Requisiti precisi per la conservazione a norma: la conservazione digitale richiede il rispetto di requisiti specifici stabiliti da CAD e Linee Guida AgID (autenticità, integrità, reperibilità, leggibilità e affidabilità), supportati da processi strutturati, marcature temporali, firme digitali e da un Manuale di Conservazione.
  • Ruoli chiari e responsabilità definite: il Responsabile della Conservazione e gli eventuali Conservatori Accreditati svolgono un ruolo fondamentale nel garantire che l'intero sistema sia conforme e che i documenti mantengano valore legale in caso di controlli o contenziosi.
  • Obblighi specifici per alcuni documenti: fatture elettroniche, libri e registri contabili, documenti fiscali, PEC, contratti firmati digitalmente e documentazione rilevante ai fini GDPR sono spesso soggetti a obbligo di conservazione digitale a norma.
  • Affidarsi a soluzioni professionali riduce i rischi: scegliere servizi come DocuCloud permette di rispettare il CAD senza complicare la gestione interna, delegando gli aspetti più tecnici e normativi a un sistema già progettato per essere conforme.

Cos'è il CAD e perché è importante per la conservazione digitale

Il CAD è la legge di riferimento che disciplina l'uso degli strumenti digitali nei rapporti tra Pubblica Amministrazione, cittadini e imprese. Nasce con l'obiettivo di promuovere i diritti di cittadinanza digitale, semplificare le procedure e favorire la dematerializzazione dei processi.

Per quanto riguarda la conservazione digitale, il CAD stabilisce le basi normative che assicurano il valore legale dei documenti informatici. Un documento digitale, infatti, è davvero utile solo se può essere esibito e riconosciuto come prova valida nel tempo. Senza una corretta conservazione a norma, un documento informatico, pur esistente, può perdere efficacia probatoria, esponendo l'organizzazione a rischi legali, fiscali e operativi.

Comprendere il CAD significa, quindi, non solo "rispettare la legge", ma proteggere il patrimonio informativo della propria organizzazione, assicurandosi che documenti fiscali, amministrativi e contrattuali siano sempre difendibili in caso di controllo o contenzioso.


I requisiti della conservazione digitale secondo il CAD

L'articolo 44 del CAD, insieme alle Linee Guida di AgID (Agenzia per l'Italia Digitale), descrive in modo dettagliato i requisiti che un sistema di conservazione digitale deve possedere per essere considerato a norma. L'obiettivo è garantire che il documento informatico mantenga nel tempo lo stesso valore probatorio che avrebbe un documento cartaceo correttamente conservato.

Un sistema di conservazione deve assicurare almeno:

  • Autenticità: certezza dell’identità del soggetto che ha formato o sottoscritto il documento.
  • Integrità: garanzia che il documento non sia stato alterato dopo la sua formazione, mantenendo contenuto e struttura originari.
  • Reperibilità: possibilità di rintracciare e recuperare il documento quando serve, anche a distanza di molti anni.
  • Leggibilità: mantenimento nel tempo della comprensibilità del contenuto, nonostante l’evoluzione di formati e tecnologie.
  • Affidabilità: coerenza e tracciabilità dell’intero processo di conservazione, verificabile in caso di controllo.

Per raggiungere questi obiettivi, la normativa prevede l'adozione di processi specifici, tra cui l'apposizione di marcature temporali e firme digitali sul "pacchetto di archiviazione", oltre alla redazione di un Manuale di Conservazione che descrive in modo puntuale:

  • l’organizzazione del sistema di conservazione;
  • i ruoli dei soggetti coinvolti (come il Responsabile della Conservazione);
  • le procedure operative e i flussi documentali;
  • le architetture tecnologiche e le misure di sicurezza adottate.

Senza questi elementi, il sistema non può considerarsi pienamente conforme al CAD e alle Linee Guida AgID.


La figura del Responsabile della Conservazione e i conservatori accreditati

Il CAD e le Linee Guida AgID definiscono ruoli e responsabilità chiare all'interno del processo di conservazione. La figura del Responsabile della Conservazione è centrale: è il soggetto incaricato di definire, gestire e vigilare sul sistema di conservazione digitale, garantendo che esso operi nel rispetto delle normative.

Il Responsabile della Conservazione deve, tra le altre cose:

  • approvare e mantenere aggiornato il Manuale di Conservazione;
  • definire le procedure di versamento, archiviazione, esibizione e scarto dei documenti;
  • verificare la corretta applicazione di firme digitali, marche temporali e metadati;
  • coordinare le attività dei soggetti interni ed esterni coinvolti nel processo.

Per le imprese e le PA che non dispongono di risorse o competenze interne sufficienti, la normativa prevede la possibilità di affidarsi a Conservatori Accreditati, ovvero fornitori esterni che rispettano standard elevati di sicurezza e qualità.

Scegliere un partner specializzato come LetteraSenzaBusta, che mette a disposizione servizi come DocuCloud, permette di delegare la parte più tecnica e normativa, mantenendo comunque la governance complessiva del processo.


CAD e documenti da conservare digitalmente: quali sono e perché

La conservazione digitale non riguarda solo i documenti "nativi digitali", cioè quelli creati direttamente in formato elettronico, ma anche i documenti analogici che vengono trasformati in digitale attraverso processi di dematerializzazione.

La legge stabilisce che le copie informatiche di documenti analogici possono avere lo stesso valore giuridico degli originali se la loro conformità è attestata da un pubblico ufficiale autorizzato o se non viene espressamente disconosciuta.

Alcuni esempi di documenti che spesso richiedono la conservazione digitale a norma includono:

  • fatture elettroniche (attive e passive);
  • libri e registri contabili;
  • dichiarazioni, documenti fiscali e tributari;
  • corrispondenza con valore legale (come la PEC);
  • contratti e accordi firmati digitalmente;
  • documentazione rilevante ai fini privacy e GDPR.

La scelta di quali documenti sottoporre a conservazione digitale va effettuata valutando la rilevanza legale, fiscale e amministrativa di ciascuna tipologia, tenendo conto dei tempi di conservazione previsti dalle normative settoriali (spesso almeno 10 anni).

Un sistema di conservazione in linea con il CAD aiuta a evitare errori di valutazione, dispersione di documenti e difficoltà di esibizione in caso di controlli.


Come adeguarsi al CAD senza complicare la gestione interna

Molte organizzazioni temono che adeguarsi al CAD significhi introdurre complessità, costi elevati e processi difficili da gestire. In realtà, con gli strumenti giusti, la conservazione digitale può diventare un processo semplice e in gran parte automatizzato.

Le strade possibili sono due:

  • Gestione interna completa: richiede competenze tecniche e normative avanzate, aggiornamento costante, infrastrutture adeguate e un forte impegno in termini di tempo e responsabilità.
  • Affidamento a un servizio professionale: consente di delegare gli aspetti più complessi (marche temporali, firme, metadati, manuale, audit trail) a un sistema progettato per essere già conforme al CAD e alle Linee Guida AgID.

Soluzioni come DocuCloud permettono di ridurre al minimo l’impatto operativo interno, lasciando al personale il compito di versare i documenti e consultarli quando necessario, mentre il sistema si occupa della loro corretta conservazione a norma.


Conclusione: il CAD come alleato per una conservazione digitale a norma

La conservazione digitale non è solo un adempimento tecnico, ma un pilastro della gestione documentale moderna. Il CAD offre il quadro normativo necessario per garantire che i documenti informatici abbiano pieno valore legale, purché siano conservati secondo regole precise.

Ignorare o sottovalutare questi obblighi significa esporsi a rischi concreti: contestazioni in caso di controllo, difficoltà di esibizione dei documenti, sanzioni fiscali e perdita di credibilità nei confronti di clienti, fornitori e Pubblica Amministrazione.

Affidarsi a soluzioni professionali come DocuCloud consente di rispettare il CAD senza complicarsi la vita, trasformando un vincolo normativo in un vantaggio competitivo in termini di sicurezza, organizzazione e affidabilità.

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FAQ - Conservazione digitale e CAD: domande frequenti

1. Cos'è il CAD e perché è importante per la conservazione digitale?

Il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) disciplina l'uso degli strumenti digitali tra Pubblica Amministrazione, cittadini e imprese. È fondamentale per la conservazione digitale perché stabilisce le norme che garantiscono il valore legale dei documenti informatici, conferendo validità giuridica ai documenti digitali se gestiti e conservati secondo regole precise.

2. Quali sono i requisiti della conservazione digitale secondo il CAD?

Il CAD e le Linee Guida di AgID richiedono che un sistema di conservazione digitale garantisca autenticità, integrità, reperibilità, leggibilità e affidabilità dei documenti. Per farlo è necessario adottare processi specifici, applicare marcature temporali e firme digitali e dotarsi di un Manuale di Conservazione che descriva in dettaglio il sistema.

3. Qual è il ruolo del Responsabile della Conservazione?

Il Responsabile della Conservazione definisce e attua le politiche del sistema di conservazione, ne monitora il funzionamento e ne assicura la conformità alle normative vigenti. È la figura che coordina procedure, controlli e aggiornamenti, ed è il punto di riferimento in caso di verifiche o ispezioni.

4. Cosa sono i Conservatori Accreditati e quando conviene utilizzarli?

I Conservatori Accreditati sono soggetti che offrono servizi di conservazione digitale conformi agli standard previsti dalla normativa. Affidarsi a un conservatore è particolarmente utile quando l'organizzazione non dispone di competenze interne o infrastrutture adeguate per gestire in autonomia un sistema di conservazione a norma.

5. Quali documenti devono essere conservati digitalmente secondo il CAD?

In base al contesto, possono essere soggetti a conservazione digitale a norma fatture elettroniche, libri e registri contabili, documenti fiscali e tributari, PEC, contratti firmati digitalmente e documentazione rilevante ai fini GDPR. È opportuno valutare ogni tipologia documentale in funzione degli obblighi di legge e dei tempi di conservazione.

6. La semplice archiviazione in cloud è sufficiente per rispettare il CAD?

No. Un servizio di archiviazione in cloud conserva i file, ma non garantisce di per sé autenticità, integrità, tracciabilità, gestione corretta dei metadati e procedure di esibizione a norma. Per rispettare il CAD è necessario un vero sistema di conservazione digitale certificato.

7. Il backup può sostituire la conservazione digitale a norma?

No. Il backup è una copia di sicurezza utile per proteggersi da perdite o guasti, ma non garantisce il valore probatorio dei documenti, né rispetta tutte le regole di processo richieste dalla conservazione digitale a norma.

8. Quanto tempo vanno conservati i documenti digitali?

Dipende dalla tipologia documentale e dalla normativa di riferimento. In molti casi (ad esempio per documenti fiscali e contabili) il periodo è di almeno 10 anni. Un sistema di conservazione conforme al CAD aiuta a gestire correttamente scadenze e tempi di mantenimento.

9. Come posso verificare se il mio sistema di conservazione è conforme al CAD?

È necessario verificare che vengano rispettati i requisiti previsti da CAD e Linee Guida AgID, che siano gestiti correttamente metadati, firme digitali, marcature temporali e audit trail, e che esista un Manuale di Conservazione aggiornato che descriva il sistema.

10. In che modo un servizio come DocuCloud mi aiuta a rispettare il CAD?

Un servizio come DocuCloud è progettato per essere conforme al CAD e alle Linee Guida AgID: gestisce in modo automatizzato marcature temporali, firme digitali, metadati e processi di versamento e archiviazione, consentendoti di conservare i documenti a norma senza dover gestire internamente tutta la complessità tecnica e normativa.