26 novembre 2025
Conservazione
La trasformazione digitale ha rivoluzionato il modo in cui aziende, professionisti e Pubbliche Amministrazioni gestiscono documenti e informazioni, spostando sempre più processi su file e piattaforme online.
Ma non basta più “salvare un file sul PC” o caricarlo su un cloud qualsiasi: per molti documenti fiscalmente e civilisticamente rilevanti la legge impone una vera e propria conservazione digitale a norma, con regole, tempi e responsabilità ben definite.
In questa guida vedremo in modo chiaro e pratico quali documenti devono essere conservati digitalmente, quali sono i principali riferimenti normativi e come organizzare un sistema di conservazione che ti permetta di essere sempre in regola, senza appesantire la gestione amministrativa.
Se desideri una panoramica completa su processi, obblighi e vantaggi, puoi anche consultare questa guida approfondita dedicata alla conservazione digitale a norma.
In questo articolo ti aiuteremo a capire...
Vuoi conservare a norma i documenti obbligatori?
Attiva subito la conservazione digitale DocuCloud Conservazione decennale a norma • Modello Pay per MB • Nessun canone annualePer capire quali documenti devono essere conservati digitalmente, è utile chiarire prima che cosa si intende per conservazione digitale a norma.
Immagina di avere due “cassetti”:
La normativa italiana chiede che molti documenti fiscalmente e civilisticamente rilevanti finiscano proprio in questo secondo cassetto digitale, gestito con regole precise, tempi certi e responsabilità definite.
La normativa italiana che regola la conservazione digitale dei documenti è incentrata sul Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), integrato dalle Linee Guida dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). Questi strumenti normativi definiscono i principi e le regole tecniche per la gestione dei documenti informatici, con l’obiettivo di garantirne validità legale, sicurezza e accessibilità nel tempo.
Il CAD, introdotto con il Decreto Legislativo n. 82 del 2005 e successivamente aggiornato, stabilisce i principi fondamentali per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e delle imprese private. In particolare, l’articolo 44 definisce i requisiti tecnici e organizzativi per la conservazione digitale, evidenziando la necessità di:
Le Linee Guida AgID, in vigore dal 1° gennaio 2022, disciplinano l’intero ciclo di vita del documento informatico, dalla sua formazione alla conservazione. Tra le principali indicazioni si evidenziano:
Le Linee Guida prevedono inoltre la nomina di un Responsabile della Conservazione, figura che supervisiona le attività connesse alla conservazione digitale e garantisce il rispetto delle normative.
La normativa italiana specifica le categorie di documenti per cui è obbligatoria la conservazione digitale, prevedendo requisiti stringenti per garantirne inalterabilità e reperibilità nel tempo.
Tra i principali documenti obbligatori rientrano:
In generale, ogni documento che ha rilevanza ai fini fiscali, civilistici o probatori e nasce in formato elettronico deve essere conservato digitalmente a norma.
Per essere a norma, la conservazione digitale deve rispettare una serie di requisiti tecnici e legali che assicurino validità e disponibilità dei documenti nel tempo:
Questi requisiti non possono essere garantiti da un semplice cloud generico o da un backup: è necessario un sistema di conservazione digitale a norma, progettato per soddisfare tutte le prescrizioni di legge.
La regola generale prevede che i documenti fiscalmente rilevanti siano conservati per almeno 10 anni, ma per alcune tipologie o in presenza di contenziosi i termini possono essere più lunghi.
In linea di massima:
Una corretta pianificazione della conservazione digitale permette di evitare cancellazioni premature e di avere sempre a disposizione la documentazione necessaria in caso di controlli o contenziosi.
La conservazione digitale non è più solo un aspetto tecnico della gestione documentale, ma una vera e propria necessità per chi opera in un contesto professionale. Con la crescita esponenziale dei dati e l’obbligo di rispettare normative sempre più stringenti, adottare un sistema sicuro ed efficace per gestire i documenti elettronici è diventato imprescindibile.
Per semplificare questo processo, LetteraSenzaBusta ti offre DocuCloud, un servizio di conservazione digitale decennale a consumo effettivo: paghi solo per i megabyte effettivamente utilizzati, senza canoni annuali o costi nascosti, e hai una conservazione a norma di legge per 10 anni.
Attivabile in pochi secondi, DocuCloud ti permette di avere il pieno controllo delle spese e la certezza che i tuoi documenti siano conservati in modo sicuro, strutturato e conforme alle normative vigenti, compresi i documenti obbligatori come fatture elettroniche, registri fiscali, PEC e contratti firmati digitalmente.
Capire quali documenti devono essere conservati digitalmente è il primo passo per evitare sanzioni, contestazioni e problemi in caso di controlli. Il passo successivo è dotarsi di un sistema di conservazione digitale a norma che rispetti la normativa italiana, garantendo autenticità, integrità, leggibilità e reperibilità nel tempo.
Fatture elettroniche, registri fiscali, bilanci, contratti firmati digitalmente e comunicazioni PEC non possono più essere gestiti con soluzioni improvvisate: richiedono procedure strutturate e strumenti tecnologici adeguati.
Scegliere una soluzione come DocuCloud significa trasformare un obbligo normativo in un vantaggio competitivo: meno carta, meno errori, più sicurezza e una gestione dei documenti finalmente sotto controllo.
Non aspettare un controllo fiscale o una richiesta urgente di documenti per correre ai ripari: organizza oggi la tua conservazione digitale e sarai sempre un passo avanti.
Vuoi essere certo di conservare a norma tutti i documenti obbligatori?
Procedi all’attivazione di DocuCloud Conforme al regolamento eIDAS • Attivazione gratuita • Ideale per imprese, professionisti e privatiLe principali fonti normative sono il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) e le Linee Guida AgID, che definiscono requisiti tecnici e organizzativi per garantire validità legale e sicurezza dei documenti conservati digitalmente.
Rientrano tra i documenti obbligatori: fatture elettroniche, registri fiscali e contabili, bilanci, contratti firmati digitalmente, comunicazioni via PEC e, in generale, tutti i documenti nativi digitali con rilevanza fiscale o civilistica.
In linea generale, fatture elettroniche e registri contabili devono essere conservati per almeno 10 anni, nel rispetto degli obblighi civilistici e tributari.
No. La firma digitale attesta autenticità e integrità al momento della sottoscrizione, ma è comunque necessario un sistema di conservazione digitale che ne garantisca leggibilità e reperibilità nel lungo periodo.
Salvare le PEC nella casella non è sufficiente. Per garantirne valore probatorio nel tempo, messaggi e ricevute devono essere inseriti in un sistema di conservazione digitale a norma, che gestisca metadati, integrità e marcature temporali.
No. Un cloud generico o un backup non garantiscono i requisiti di autenticità, integrità, tracciabilità ed esibizione a norma. Serve una piattaforma di conservazione progettata specificamente per soddisfare le prescrizioni del CAD e delle Linee Guida AgID.
Sì. Le Linee Guida AgID prevedono la figura del Responsabile della Conservazione, che coordina il processo, definisce le procedure nel Manuale di Conservazione e vigila sulla conformità del sistema adottato.
La conservazione digitale riguarda tutti i soggetti che emettono o gestiscono documenti fiscalmente rilevanti, quindi anche PMI, professionisti, studi associati e, in molti casi, privati cittadini che interagiscono digitalmente con la PA.
Il mancato rispetto degli obblighi di conservazione può comportare sanzioni fiscali, contestazioni in sede di controllo e difficoltà nel far valere i propri diritti in caso di contenzioso, per assenza o invalidità della documentazione.
La soluzione più semplice è affidarsi a un servizio di conservazione digitale a norma, come DocuCloud, che automatizza i processi, garantisce conformità normativa, conserva i documenti per 10 anni e applica un modello di costo trasparente a consumo effettivo.