I formati per la conservazione digitale: come scegliere quello giusto

26 novembre 2025

Conservazione

Formati per la conservazione digitale: perché non tutti i file hanno lo stesso valore nel tempo

Nella conservazione digitale a norma, uno degli aspetti più critici e spesso sottovalutati è la scelta del formato del documento. È proprio il formato a determinare se il file rimarrà leggibile, integro e valido legalmente tra 5, 10 o 20 anni. In questa guida scoprirai come scegliere il formato giusto fin dall’origine del documento e perché questo impatta direttamente sul suo valore probatorio.


Takeaways: Punti chiave dell'articolo

  • Il formato determina la validità legale nel tempo: alcuni formati sono idonei alla conservazione, altri no.
  • PDF/A è lo standard per i documenti testuali: garantisce immutabilità e preservazione grafica.
  • TIFF e JPEG non sono equivalenti: uno è senza perdita, l’altro no — e ciò incide sulla prova documentale.
  • Formati aperti e standard riducono il rischio di obsolescenza: sempre preferibili a quelli privati e proprietari.
  • La scelta del formato ha rilevanza normativa: il CAD e le Linee Guida AgID definiscono i formati ammessi nella conservazione digitale a norma.

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La conservazione digitale non è archiviazione: perché il formato conta

Salvare un file su un hard disk o su un cloud NON equivale a conservarlo digitalmente a norma. La conservazione digitale implica una serie di regole e procedure, tra cui l’obbligo di utilizzare formati idonei, stabili, documentati e riconosciuti dagli standard tecnici di lungo periodo.

Un documento salvato in un formato errato potrebbe diventare in futuro:

  • illeggibile
  • non valido legalmente
  • non opponibile a terzi
  • privo di integrità e autenticità

È per questo che la scelta del formato è un atto tecnico con conseguenze giuridiche.


Formati consigliati per la conservazione digitale

Secondo le Linee Guida AgID, i formati ammessi e consigliati per la conservazione digitale sono specificamente pensati per garantire durata e leggibilità nel tempo.

Ecco i principali formati approvati:

  • PDF/A — per documenti testuali finali
  • TIFF — per immagini ad alta qualità senza perdita
  • JPEG — per immagini ma con perdita (attenzione!)
  • OOXML (.docx, .xlsx, .pptx)
  • ODF (.odt, .ods, .odp)
  • XML — per dati strutturati
  • TXT — per testi non formattati
  • RFC 2822 / MIME — per email

PDF/A e TIFF sono ad oggi gli standard più solidi e duraturi.


Perché PDF/A è fondamentale

Il formato PDF/A non è un PDF comune. È progettato specificamente per la conservazione a lungo termine.

I suoi vantaggi principali:

  • mantiene la grafica e il layout identico nel tempo
  • incorpora i font nel documento
  • non include elementi dinamici o contenuti esterni
  • può contenere metadati strutturati

Un PDF/A visualizzato nel 2025 apparirà identico nel 2040.


Attenzione: formati da evitare nella conservazione digitale

Alcuni formati sono molto diffusi, ma NON adatti alla conservazione legale:

  • immagini in PNG o BMP non standardizzati per conservazione
  • formati proprietari come .pages o .numbers
  • file Word salvati come .doc (non OOXML)
  • PDF con firma digitale NON incorporata
  • documenti con link esterni o componenti dinamiche

Usare questi formati non garantisce integrità, leggibilità futura o compatibilità normativa.


Metadati: l’identità del documento

Nella conservazione digitale, non conta solo il file, ma anche il contesto.

Un documento conservato deve includere:

  • metadati amministrativi
  • metadati tecnici
  • metadati di provenienza
  • hash di riferimento
  • data certa applicata

Un sistema serio di conservazione come DocuCloud gestisce tutto questo automaticamente.


Interoperabilità e obsolescenza tecnologica: il pericolo invisibile

Il rischio più grande della conservazione digitale è l’invecchiamento dei formati. Un documento salvato in un formato proprietario oggi potrebbe essere illeggibile domani.

Se serve un software speciale per aprire un documento, quel documento non è sicuro per il lungo termine.

I formati aperti invece garantiscono:

  • specifica tecnica pubblica
  • leggibilità cross-software
  • compatibilità futura

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Conclusione: il formato è una scelta strategica, non tecnica

La scelta del formato di un documento destinato alla conservazione digitale non è un dettaglio, ma un elemento strutturale che determina se quel documento sarà leggibile e opponibile in giudizio tra dieci anni.

Utilizzare formati aperti, standardizzati e raccomandati dalla normativa è la base per garantire valore legale nel tempo. E affidarsi a un sistema professionale di conservazione digitale certificata rende questo processo sicuro, automatico e sostenibile.

Se devi conservare documenti importanti per il futuro — fiscali, societari, legali o personali — fai attenzione a scegliere il formato giusto sin dall’origine e valuta una soluzione a norma come DocuCloud.


FAQ - Domande frequenti sui formati per la conservazione digitale

1. PDF e PDF/A sono la stessa cosa?

No. Il PDF standard può contenere elementi dinamici o dipendere da font esterni. Il PDF/A invece è progettato appositamente per l’archiviazione a lungo termine.

2. Perché TIFF è preferibile al JPEG?

Perché TIFF conserva il contenuto senza compressione (senza perdita). Il JPEG invece elimina parti dell’immagine e quindi riduce l’integrità del dato.

3. Posso conservare un documento Word (.docx) senza convertirlo?

Sì, OOXML è supportato. Tuttavia, per un documento definitivo è consigliabile convertirlo in PDF/A prima della conservazione.

4. I messaggi PEC che formato hanno?

Le PEC sono conservate all’origine in formato RFC 2822 / MIME, che è lo standard per i messaggi email certificati.

5. Posso conservare una scansione in formato PNG?

Sì, ma non è consigliato. TIFF è il formato raccomandato per immagini di valore probatorio.

6. Il formato influisce sulla validità legale del documento?

Sì, perché alcuni formati garantiscono integrità e certificazione, mentre altri non offrono garanzie nel tempo.

7. Se un formato diventa obsoleto, il documento è perso?

No. Se il sistema di conservazione è professionale e conforme, prevede migrazione dei formati verso nuove versioni standard.

8. Come faccio a sapere se un formato è idoneo alla conservazione digitale?

Si deve verificare nelle Linee Guida AgID o affidarsi a un sistema certificato come DocuCloud che applica automaticamente le regole.

9. Cosa succede se salvo i file in un formato errato?

Il documento potrebbe perdere valore probatorio e non essere riconosciuto legalmente come documento integro o autentico.

10. Usare DocuCloud mi evita problemi sui formati?

Sì. Il sistema controlla automaticamente la conformità, converte i formati, applica firma digitale, marca temporale e conserva a norma per 10 anni.