10 dicembre 2025
Data certa
Takeaways
L'hash agisce come un'impronta matematica che identifica univocamente il contenuto del file per garantire che non sia stato modificato rispetto alla versione originale, ma non ha la capacità di attribuire la paternità del documento a un autore specifico;
La firma digitale opera su un livello superiore collegando il documento a una persona precisa tramite chiavi crittografiche che validano l'identità del sottoscrittore. Applicare la firma significa proteggere il file da alterazioni;
La strategia di protezione più completa si realizza combinando la firma per l'attribuzione di paternità con la registrazione dell'hash su blockchain per ottenere una data certa inoppugnabile.
Hash e firma digitale vengono spesso confuse, perché entrambe si presentano come “codici” legati a un documento informatico, ma svolgono funzioni molto diverse. Conoscere la differenza è fondamentale per scegliere lo strumento giusto per tutelare efficacemente i tuoi documenti digitali.
Molte persone sono convinte che avere l’hash di un file equivalga ad averlo firmato digitalmente, oppure che basti registrare l’hash su blockchain per ottenere gli stessi effetti legali di una firma. In realtà, hash, firma digitale e notarizzazione su blockchain lavorano su piani diversi e, se ben combinati, possono offrirti un livello di protezione molto più completo.
L’hash è una sorta di “impronta digitale” del tuo file: un software applica al documento una funzione matematica e genera una sequenza di caratteri, sempre della stessa lunghezza, che rappresenta in modo univoco il contenuto del file. Se cambi anche un solo dettaglio, come una lettera o una virgola, l’hash risultante sarà diverso.
Questa caratteristica rende l’hash utilissimo per verificare che un documento non sia stato alterato nel tempo: se l’hash calcolato oggi coincide con quello calcolato in passato, significa che il file è rimasto identico. L’hash, però, non dice nulla su chi ha creato o approvato quel documento, né gli attribuisce un valore legale da solo.
La firma digitale serve a collegare in modo certo un documento a una persona; funziona grazie a un sistema di chiavi crittografiche e a un certificato digitale rilasciato da un ente autorizzato, che associa in modo verificabile quella firma a un preciso titolare.
Quando apponi una firma digitale su un file, ottieni due risultati. Da un lato, garantisci l’integrità del documento: se qualcuno lo modifica dopo la firma, il sistema lo rileva. Dall’altro, attribuisci il contenuto a un soggetto ben identificato, perché la firma è legata alla sua identità digitale. È proprio questo collegamento tra documento e persona che dà alla firma digitale valore legale, ad esempio nei contratti e nelle comunicazioni formali.
La confusione tra hash e firma digitale nasce dal fatto che anche in quest'ultima si usano funzioni di hash. Per firmare un documento, infatti, il sistema calcola l’hash del file e lo “protegge” con la chiave privata del firmatario. Ma questo non significa che hash e firma siano intercambiabili.
L’hash, preso da solo, ti dice se il file è stato modificato, ma non ti dice chi lo ha approvato o accettato. La firma digitale, invece, lega quell’hash all’identità di una persona, tramite il certificato rilasciato da un ente fidato. In altre parole, l’hash è un dato tecnico, la firma digitale è un atto di volontà riconducibile a un soggetto preciso e riconoscibile.
L’hash può dimostrare che due file sono identici tra loro: se hanno lo stesso hash, significa che il loro contenuto combacia. Può anche aiutare a verificare che un documento non sia stato alterato tra l’invio e la ricezione, o nel corso degli anni, se conservi sia il file sia il suo hash.
Quello che l’hash non può fare è dimostrare chi ha creato quel documento, chi lo ha approvato o che cosa una persona abbia effettivamente dichiarato in una certa data. Non è possibile risalire al contenuto del file partendo solo dall’hash, né attribuire quell’hash a un soggetto specifico senza altri elementi.
La firma digitale ti permette di dimostrare che un certo soggetto ha firmato proprio quel documento in quella precisa forma. Questo è fondamentale per contratti, dichiarazioni, lettere di recesso e, in generale, per tutti gli atti in cui serve poter attribuire responsabilmente il contenuto a una persona o a un’azienda.
La firma digitale, però, da sola non risolve tutto: per esempio, non indica in automatico dove e come è stato conservato il documento nel tempo, né sostituisce i servizi pensati per attribuire “data certa” a un contenuto. Inoltre, di solito è applicata al documento in un preciso formato (per esempio un PDF) e dev’essere verificata con strumenti adeguati.
Possiamo pensare a hash, firma digitale e al nostro servizio Data Certa Blockchain come a tre “livelli” di tutela.
Il primo livello è l’hash, che certifica l’integrità del documento. Il secondo è la firma digitale, che collega quel contenuto a una persona o a un’organizzazione. Il terzo è la registrazione dell’hash su blockchain, che dà al documento una data certa tecnicamente molto robusta.
Grazie a Data Certa Blockchain, l’hash del tuo file viene notarizzato sulla Blockchain Bitcoin, creando una traccia permanente e verificabile nel tempo. Puoi così dimostrare che quel documento esisteva già in una certa data, e allo stesso tempo conservare il file in modo riservato, perché sulla blockchain non viene memorizzato il contenuto, ma solo la sua impronta digitale.
Per ogni documento digitale dovresti porti alcune domande: devo solo dimostrare che questo file esisteva in una data precisa? Mi serve anche collegarlo in modo certo a una persona? È un contenuto che potrebbe essere contestato in futuro, ad esempio in caso di lite, verifica o controllo? Le risposte ti guidano nella scelta tra hash con data certa, firma digitale o la combinazione di entrambi.
In molti casi, l’approccio più prudente è proprio combinare gli strumenti: firmare digitalmente il documento quando serve attribuire una volontà giuridicamente rilevante e, in aggiunta, notarizzarne l’hash su blockchain per rafforzare la prova della data e dell’integrità nel tempo.
Se hai bisogno di una firma digitale remota con attivazione gratuita, scopri il nostro servizio cheFIRMA!.
Se vuoi iniziare a proteggere da subito i tuoi file più importanti, scegli Data Certa Blockchain di LetteraSenzaBusta per notarizzare l’hash dei tuoi documenti sulla Blockchain Bitcoin e dimostrarne esistenza e integrità in una precisa data e ora.
Qual è la differenza principale tra hash e firma digitale?
L'hash è un'impronta matematica che identifica univocamente un file per garantirne l'integrità, ma è solo un dato tecnico. La firma digitale opera a un livello superiore: utilizza l'hash ma lo lega all'identità di una persona tramite chiavi crittografiche, attribuendo al documento valore legale e paternità certa.
L'hash di un documento ha lo stesso valore legale della firma?
No, possedere l'hash non equivale ad aver firmato digitalmente un file. L'hash dimostra solo che il contenuto non è stato alterato nel tempo (integrità), ma non può indicare chi lo ha creato o approvato. Solo la firma digitale, basata su un certificato qualificato, rappresenta un atto di volontà riconducibile a un soggetto specifico.
Come si ottiene la massima protezione per un documento digitale?
La strategia più completa consiste nel combinare la firma digitale con la notarizzazione dell'hash su blockchain. Mentre la firma attribuisce la paternità del contenuto a un autore, la registrazione su blockchain fornisce una data certa inoppugnabile, provando l'esistenza e l'integrità del file in quel preciso momento temporale.