CONSERVAZIONE 27-11-2025

Differenza tra PDF e PDF/a: specifiche tecniche e ambiti di utilizzo

PDF e PDF/A spiegati in modo chiaro: quando usare l’uno o l’altro per essere in regola e non commettere errori tecnici

Nell’era della trasformazione digitale, il formato PDF rappresenta da decenni lo standard di riferimento per la distribuzione, la visualizzazione e la condivisione di documenti su qualsiasi dispositivo, mantenendo inalterato l’aspetto visivo indipendentemente dal sistema utilizzato.

Il formato PDF/A, invece, nasce con uno scopo differente: garantire la conservazione digitale a lungo termine con validità legale, assicurando che un documento rimanga leggibile, integro e verificabile anche dopo decenni.

Comprendere le differenze tra PDF e PDF/A non è un dettaglio tecnico, ma un passaggio fondamentale per chi gestisce documenti sensibili quali atti giudiziari, contratti firmati digitalmente, documenti amministrativi, bilanci, fatture o comunicazioni PEC.

In questo articolo analizzeremo in modo chiaro quando utilizzare PDF e quando PDF/A, illustrando con esempi concreti cosa può succedere se si adotta il formato sbagliato — dal rischio di perdita di leggibilità fino alla perdita di valore giuridico del documento. Per approfondire il quadro normativo e procedurale legato alla conservazione conforme, puoi consultare anche questa guida completa sulla conservazione digitale a norma.


Takeaways: Punti chiave dell'articolo

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PDF: il formato universale per la distribuzione e interattività

Il Portable Document Format (PDF), creato da Adobe nel 1993, si è affermato come il miglior formato per la visualizzazione uniforme dei documenti.

Supporta:

È quindi perfetto per la fruizione immediata e dinamica del contenuto.

Ad esempio:

Il PDF può essere anche protetto da password e firmato digitalmente, ma questo non significa che sia adatto alla conservazione informatica a lungo termine.


PDF/A: il formato certificato per la conservazione digitale a lungo termine

Il PDF/A è definito dallo standard internazionale ISO 19005 ed è progettato per garantire che un documento digitale resti integro e leggibile nel tempo.

Questo significa che il PDF/A elimina tutti gli elementi che nel lungo periodo potrebbero diventare illeggibili o corrotti:

E soprattutto:

il file contiene al suo interno tutti i font utilizzati.

Questa è la base per la conservazione digitale a norma, dove serve che un documento rimanga immutabile, autentico e verificabile nel tempo, come previsto dal CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) e dalle Linee Guida AgID.


Le differenze tecniche principali tra PDF e PDF/A

In sintesi:

Altro punto importante:

un PDF può diventare illeggibile tra 20 anni.

Un PDF/A no.

Perché?

Perché:

Il PDF/A è quindi la scelta obbligata quando il documento deve “resistere nel tempo”.


Quando usare PDF e quando usare PDF/A

Usa PDF per:

Usa PDF/A per:

In particolare, per chi utilizza la conservazione digitale con strumenti come DocuCloud, il formato PDF/A è la scelta tecnicamente corretta e legalmente conforme.


Conclusione: PDF e PDF/A non sono intercambiabili

Il PDF è ottimo per la condivisione immediata, l’interattività e la distribuzione di contenuti ricchi.

Il PDF/A è indispensabile per la conservazione digitale a lungo termine, perché garantisce integrità, autenticità e leggibilità nel tempo.

Usare il formato corretto nel contesto giusto significa preservare i documenti e proteggerne il valore legale e informativo.

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FAQ - Domande frequenti sulle differenze tra PDF e PDF/A

No. La conversione deve essere eseguita correttamente rispettando lo standard ISO 19005, e verificata tramite validazione.

Per molti documenti amministrativi e fiscali sì, perché richiesto dalle Linee Guida AgID.

No. Firma digitale ≠ formato di conservazione.

Sì, soprattutto se usa font non incorporati o risorse esterne.

Devono essere convertite in PDF/A per garantire validità nel tempo.

Sì, purché statiche e incorporate nel file in modo permanente.

Sì, se permanenti e non dinamici.

No, perché la cifratura potrebbe renderlo illeggibile in futuro.

Sì, ed è spesso combinato con marca temporale.

No, è uno standard internazionale ISO riconosciuto in UE e negli USA.