Guida alle particolarità di maggior rilievo della normativa in materia di PEC

13 gennaio 2023

Pec

La legge italiana sulla posta elettronica certificata: requisiti per i gestori, obblighi per il pubblico e il privato e tanto altro

La normativa italiana sulla PEC può essere complessa e difficile da comprendere per molti cittadini privati.

L'incertezza sulle particolarità normative legate a questo servizio può portare a farsi tante domande: è obbligatorio possedere una PEC? Qual è il suo valore legale? È un servizio che mi può essere utile o posso anche farne a meno?

In questo articolo, forniremo una guida di primo accesso alla normativa sulla posta elettronica certificata al fine di chiarire questi interrogativi e permettere al lettore di prendere una scelta ragionata sull'eventuale acquisto di questo servizio che, con l'arrivo di SuperPEC, adesso può essere richiesto anche gratuitamente.

La posta elettronica certificata in Italia: cos'è e come viene disciplinata dalla legge

In Italia, l'invio di una e-mail certificata è considerato equivalente dal punto di vista legale alla spedizione di una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.

La normativa italiana relativa all'utilizzo della PEC è contenuta nel decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68 che ne disciplina l'utilizzo e indica i requisiti fondamentali che deve possedere un gestore per essere autorizzato a fornire questo servizio.

In particolare, in base a questo DPR è disposto che la posta elettronica certificata può essere liberamente utilizzata sia dalle Pubbliche Amministrazioni che dai privati e che la garanzia della validità delle comunicazioni scambiate tramite PEC è onere dei provider. Questi ultimi sono iscritti in un apposito elenco curato dall'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), che verifica il soddisfacimento dei requisiti tecnico-organizzativi e di sicurezza informatica nonché il possesso della certificazione ISO9000.

Per essere ammessi in questo elenco, i gestori devono dimostrare di avere un capitale sociale minimo di un milione di euro e una polizza assicurativa a copertura dei rischi relativi alla loro attività.

I messaggi inviati tramite PEC vengono sottoscritti automaticamente dai provider con la loro firma elettronica, fattore chiave per per garantire l'integrità e l'autenticità del contenuto. I gestori devono conservare i registri delle operazioni per 30 mesi e verificare la presenza di virus nelle email, informando il mittente in caso di positività e bloccando la trasmissione.

La Posta Elettronica Certificata come strumento per l'innovazione tecnologica nella Pubblica Amministrazione e nelle aziende

Nel 2003, il legislatore italiano ha deciso di puntare sull'innovazione tecnologica nella Pubblica Amministrazione, creando un primo accenno di fondamenta per la posta elettronica certificata con la legge 16/2003, che ha di fatto istituito questo servizio.

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, la PEC è stata poi disciplinata pienamente sia in materia di comunicazioni tra PA che in relazione a quelle tra gli enti pubblici e il cittadino con il DPR 68/2005. Tale norma è stata in seguito integrata da una serie di circolari emesse dall'AgID dedicate alla definizione delle modalità di accreditamento per i soggetti intenzionati a diventare gestori PEC e alla regolamentazione della vigilanza e del controllo su questi ultimi.

Nel 2008, con il Decreto Legge 185/08 è stato sancito l'obbligo per società, professionisti e Pubbliche Amministrazioni di dichiarare una versione ' informatica' della loro sede legale, quello che oggi viene definito domicilio digitale, e di farlo attraverso la registrazione di un indirizzo PEC.

Questa vincolo è scattato in momenti differenti per le diverse categorie dei soggetti indicati poc'anzi, con termine ultimo per le società già iscritte nel Registro delle Imprese al 29 novembre 2008, che hanno avuto tempo fino al 30 giugno 2012 per soddisfarlo. Nel 2012, l'articolo 5 del decreto legge 179 ha esteso questo obbligo anche alle imprese individuali.

Per quanto riguarda i cittadini privati, al momento non esiste alcuna imposizione relativamente al possesso di una casella di posta elettronica certificata. Pertanto questi soggetti possono liberamente decidere se aprirne una o meno.

Naturalmente, nonostante l'assenza di obblighi il possesso di un indirizzo PEC personale costituisce una possibilità estremamente vantaggiosa anche per i singoli cittadini che grazie a questo servizio possono semplificare le relazioni con altri soggetti sia pubblici che privati e velocizzare l'invio e la ricezione di comunicazioni importanti, garantendo ai propri messaggi certificati lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

In conclusione

In questo articolo abbiamo descritto le caratteristiche principali della normativa italiana in materia di PEC, partendo dalla legge che ne ha disciplinato l'utilizzo per i soggetti pubblici e privati e ripercorrendo l'iter seguito dalle autorità italiane per istituire questo importante servizio digitale al fine di ottimizzare le comunicazioni tra PA, imprese e cittadini.

Nel finale abbiamo esposto brevemente quali categorie sono obbligate per legge a possedere una casella di posta elettronica certificata, ovvero: Pubbliche Amministrazioni, società e imprese individuali.

Come hai potuto leggere, i privati cittadini possono scegliere liberamente se dotarsi di una casella PEC, ma perché rinunciare ai vantaggi di questo servizio, soprattutto ora che puoi avere un indirizzo di posta elettronica certificata gratuito?

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