PEC: accettazione e mancata consegna? Il valore legale non è garantito

09 novembre 2022

Pec

Hai inviato un messaggio certificato, ma non hai ricevuto alcun avviso di consegna? Ecco quali possono essere le conseguenze

Chi utilizza abitualmente la PEC sa bene che, quando viene inviato un messaggio certificato, il sistema produce due avvisi: uno che conferma l'accettazione della comunicazione e l'altro che attesta l'avvenuta consegna.

A volte, però, può capitare che quest'ultimo non venga ricevuto dal mittente.

È successo anche a te e vorresti sapere quali possono essere le conseguenze della mancata consegna di una PEC?

Ti spiego tutto nel seguente articolo.

Da cosa è determinato il valore legale di una PEC?

Per chiarire la rilevanza della ricevuta di consegna di una PEC è necessario illustrare il funzionamento di questo sistema di comunicazione e le caratteristiche che lo rendono equivalente a una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Per prima cosa, è opportuno precisare che i messaggi certificati hanno pieno valore legale solo quando vengono scambiati tra due caselle PEC. Se il mittente, o il destinatario, utilizzano un indirizzo di posta elettronica ordinaria (quella che tutti noi chiamiamo e-mail), la comunicazione non ha la stessa validità di una raccomandata A/R.

Nel momento in cui una PEC viene spedita, il messaggio viene preso in carico dal provider del mittente e inserito all'interno di una busta virtuale, la controparte elettronica di quelle utilizzate per l'invio delle lettere cartacee. Su di essa viene apposto un timbro informatico e viene inoltrata al gestore PEC del destinatario.

Nel contempo, il mittente riceve una conferma dell'accettazione del suo messaggio certificato.

Quando il gestore del destinatario prende in carico la PEC, prima di consegnarla la esamina verificando il timbro in modo da avere la certezza dell'integrità della comunicazione e dell'identità del mittente.

Se questo controllo va a buon fine, il messaggio viene recapitato al destinatario. Ed è in questo momento che il mittente riceve un avviso che conferma la consegna della PEC: è questo documento elettronico a costituire la prova legale della comunicazione, al pari della ricevuta di ritorno della raccomandata cartacea.

Chi è il responsabile della mancata consegna di una PEC?

Dopo aver spiegato il funzionamento della PEC, torniamo alla domanda iniziale: cosa succede quando il mittente di un messaggio certificato riceve l'avviso di accettazione ma non quello di consegna?

In base a ciò che abbiamo spiegato nel paragrafo precedente, la risposta è semplice: la PEC non ha pieno valore legale a causa dell'assenza della ricevuta di consegna.

A questo punto, però, è necessario fare chiarezza su chi, tra il mittente e il destinatario, è considerato responsabile di questa mancanza.

Fino a questo momento, la giustizia non ha mai dato una risposta certa. Tuttavia, in base alle decisioni processuali prese in passato, è emerso che per stabilire a chi appartiene la responsabilità della mancata consegna di una PEC è necessario capire qual è stata la causa dell'imprevisto.

E, nella maggior parte dei casi, la colpa è stata imputata al ricevente quando la PEC non è arrivata a destinazione perché la sua casella era piena.

Tuttavia, una nuova sentenza emessa all'inizio del 2022 sembra discordare con questa interpretazione.

La sentenza del TAR di Cagliari che ha messo in discussione la linea interpretativa seguita fino ad oggi

La sentenza alla quale abbiamo accennato in chiusura del paragrafo precedente è stata emessa dal TAR di Cagliari in merito a un ricorso contro un'ordinanza di demolizione effettuato via PEC.

La comunicazione non è arrivata a destinazione a causa dell'assenza di spazio nella casella dell'ente pubblico di riferimento. E, in base a quanto spiegato in precedenza, il ricorso avrebbe dovuto avere esito positivo perché la responsabilità sarebbe dovuta essere attribuita all'ente medesimo.

Tuttavia, il TAR ha deciso di seguire un'altra linea interpretativa spiegando che il soggetto che voleva opporsi all'ordinanza di demolizione avrebbe dovuto ritentare l'invio della comunicazione dopo aver appurato la mancata consegna, oppure avrebbe dovuto inoltrare la sua richiesta tramite altri mezzi.

Il tribunale ha giustificato la sentenza affermando che un destinatario che non riceve una PEC non ha alcun modo di sapere dell'esistenza di quest'ultima. Pertanto, non può essere considerato colpevole della sua mancata consegna.

Si tratta di una decisione che va controcorrente rispetto alla linea interpretativa seguita fino ad oggi e che mette in discussione l'assunto secondo cui la responsabilità del mittente si limita all'invio del messaggio certificato.

In conclusione

In questo articolo abbiamo spiegato che la mancata ricezione di una PEC da parte del destinatario compromette il valore legale di un messaggio certificato. La validità di quest'ultimo, infatti, è strettamente legata all'avviso di consegna che viene inoltrato al mittente solo dopo che la comunicazione è arrivata all'indirizzo del ricevente.

Fino ad oggi, la giustizia italiana era solita individuare il responsabile di questa mancanza nel destinatario, ma solo se la causa era imputabile all'esaurimento dello spazio di archivio della sua casella. Tuttavia, la sentenza del TAR di Cagliari citata nel paragrafo precedente sembra mettere in seria discussione questa linea interpretativa.

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