La PEC diventa (finalmente) europea: come la posta elettronica certificata sarà estesa a tutta l'UE

17 settembre 2022

Pec

La posta elettronica certificata sarà valida in tutta Europa: ecco i particolari di un evento epocale per i servizi digitali

Nel mondo digitale si sta parlando diffusamente di una novità rivoluzionaria sulla possibilità di utilizzare la PEC su tutto il territorio della UE.

Forse anche tu hai letto qualche articolo al riguardo, ma diciamolo chiaramente: la maggior parte dei contenuti prodotti per informare gli utenti internet su questo evento sono pieni di tecnicismi e non è facile capire cosa sia successo davvero.

In questo articolo vorrei fare il punto della situazione parlando di tale importante novità in modo semplice, spiegandoti quali saranno le conseguenze e perché sarà ancora più conveniente attivare la prima PEC gratuita.

La PEC non è più solo italiana: l'Unione Europea ha adottato il nostro sistema di recapito certificato

Fino ad oggi la PEC è stata considerata un servizio al 100% italiano, un sistema unico in tutto il mondo.

Talvolta, si legge che anche altri Paesi hanno introdotto delle soluzioni simili: in particolar modo si citano spesso la Svizzera, la Germania e Hong Kong.

Nonostante ci siano delle somiglianze tra i servizi sviluppati negli Stati sopracitati e la nostra PEC, il sistema messo a punto in Italia possiede delle caratteristiche di sicurezza e di garanzia superiori che hanno spinto l'Unione Europea, già da diversi anni, a prendere in considerazione l'idea di estenderlo al resto dei suoi membri.

Tanti italiani attendono da tempo aggiornamenti su questa iniziativa e sulla possibilità di inviare messaggi di posta elettronica certificata aventi lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno su tutto il territorio europeo.

E questa estate, ciò che era solo un'ipotesi è diventata una certezza con l'approvazione del nuovo standard europeo ETSI EN 319 532-4 avvenuta a fine giugno.

Tutto questo ti suona nuovo?

Seguimi nel prossimo paragrafo.

In che modo il nuovo standard ha rivoluzionato il panorama del mondo della PEC?

ETSI EN 319 532-4: sembra un assurdo codice informatico, vero?

Ti spiego in parole semplici di cosa si tratta.

È uno standard normativo che, come spiegato dall'AgID, "specifica gli elementi chiave di un’interfaccia tecnologica condivisa (CSI – Common Service Interface) che consente finalmente il dialogo sicuro tra i Gestori di servizi di recapito qualificato".

Tradotto: indica le caratteristiche di base che deve avere un "servizio di recapito qualificato" (tra i quali anche la PEC) per essere considerato legalmente valido in tutto il territorio europeo. Tra queste, le più importanti sono la certezza dell'integrità del contenuto dei messaggi, la garanzia della data e dell'ora dell'invio delle comunicazioni e la certificazione dell'identità dei possessori di tali servizi.

Le prime due caratteristiche erano già rispettate dalla PEC, anche se non pienamente. Per quanto riguarda la data e l'ora dell'invio dei messaggi, infatti, la posta elettronica certificata mostra ancora alcuni elementi di ambiguità. Tuttavia si sta lavorando per migliorare questo aspetto e allineare il servizio con le nuove norme.

Per quanto riguarda l'identificazione del titolare, invece, non era un requisito previsto originariamente dalla PEC, ma è stato incluso nel servizio in seguito all'approvazione dello standard ETSI. Come avranno già notato diversi possessori di posta elettronica certificata, infatti, i provider stanno provvedendo a richiedere l'identificazione attraverso varie modalità (SPID, CIE, Tessera Sanitaria ecc.).

Tale procedura, però, non è obbligatoria: chi non vuole completarla può continuare a utilizzare la 'vecchia' PEC senza limitazioni. Naturalmente, la mancanza dell'identificazione comporta il riconoscimento del valore legale dei messaggi certificati solo in Italia e non nel resto d'Europa.

Cosa cambierà con il nuovo standard ETSI?

In sostanza, con l'introduzione del nuovo standard ETSI sono state gettate le basi per il riconoscimento della PEC italiana come sistema di comunicazione pienamente riconosciuto nell'intera UE e, nel prossimo futuro, anche i cittadini degli altri Stati membri potranno usufruire di questo importante servizio.

Quindi cosa cambierà?

Certamente il processo di digitalizzazione delle comunicazioni subirà una decisa accelerazione con ovvie conseguenze positive sulle amministrazioni pubbliche, sulle imprese e, soprattutto, sui privati cittadini che avranno la possibilità di sfruttare le potenzialità della PEC su di un territorio vastissimo.

I vantaggi per chi possiede la posta elettronica certificata si sono moltiplicati ed è probabile che assisteremo a un'ulteriore diffusione di questo servizio, soprattutto dal momento che sono state lanciate sul mercato soluzioni davvero economiche tra le quali perfino una gratuita.

Stiamo parlando di SuperPEC, la PEC che si attiva a costo zero e si rinnova senza spendere un centesimo.

Può essere richiesta da tutti i nostri clienti che possiedono la firma digitale cheFirma! e dà diritto a una casella di dimensioni illimitate. La ricezione delle PEC è totalmente gratuita: l'invio, invece, si paga a partire da soli 0,99 euro per ogni messaggio spedito.

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In conclusione

In questo articolo ti ho aggiornato sulle ultime notizie riguardo l'imminente diffusione della PEC in tutta Europa. Ho voluto risparmiarti i tecnicismi che riguardano il nuovo standard ETSI. Ciò che interessa ai cittadini, infatti, è sapere quali sono le conseguenze di questa decisione.

E una cosa è chiara: la PEC sarà accettata in tutta Europa e, per questo, diventerà ancora più indispensabile avere una propria casella con la quale inviare messaggi elettronici con pieno valore legale.

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