28 giugno 2025
Conservazione
Takeaways
Siamo nell'era della digitalizzazione, un'epoca in cui sempre più documenti, anche ufficiali, nascono e vivono in formato elettronico. Contratti, fatture, comunicazioni ufficiali: la transizione dalla carta al digitale è un processo inarrestabile che porta efficienza e risparmio. Molti, però, potrebbero avere un dubbio: questi documenti digitali mantengono la stessa validità legale dei loro corrispettivi cartacei? E come possiamo assicurarci che questa validità perduri nel tempo secondo quanto prescrivono le norme?
La risposta non è scontata: la normativa, infatti, dà valore legale al documento informatico, ma solo a determinate condizioni (autenticità, integrità e immodificabilità). Trascurare questi aspetti può compromettere l'efficacia probatoria di un documento, rendendolo inutilizzabile in caso di contenzioso o verifica.
Scopriamo di più in questo articolo di LetteraSenzaBusta.
Un documento digitale acquisisce valore legale quando rispetta i requisiti stabiliti dalla normativa: i riferimenti sono il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) e le Linee Guida AgID (Agenzia per l'Italia Digitale).
Non basta che un documento sia "digitale". Deve essere creato, gestito e conservato in modo da garantirne:
Queste condizioni sono la base per attribuire al documento informatico lo stesso valore di un documento cartaceo firmato in originale, arrivando, in alcuni casi, ad avere persino l'efficacia probatoria della scrittura privata, come previsto dall'articolo 2702 del Codice Civile.
Per garantire le caratteristiche di cui abbiamo parlato, la normativa prevede l'utilizzo di specifici strumenti tecnologici, tra cui la firma digitale e la marca temporale.
La firma digitale è l'equivalente elettronico di una firma autografa: non una semplice immagine della firma, ma un sistema che garantisce l'identità del firmatario e l'integrità del documento. Una volta apposta, assicura che il documento non sia stato modificato dopo la firma. Esistono diverse tipologie di firme elettroniche, ma la firma digitale (e la firma elettronica qualificata) è quella che offre il massimo livello di garanzia legale.
La marca temporale, invece, è un servizio che permette di associare una data e un'ora certe, legalmente valide, a un documento informatico; in altre parole, dimostra l'esistenza del documento in un preciso istante, prevenendo contestazioni sulla sua datazione. In caso di controversie, la marca temporale offre una prova inconfutabile.
Senza questi strumenti, un semplice documento elettronico (ad esempio, un file Word o un PDF non firmato) può avere un valore probatorio debole, la cui validità è lasciata alla libera valutazione del giudice.
Creare un documento informatico a norma è fondamentale, ma non sufficiente: per mantenerne la validità nel tempo, bisogna adottare un sistema di conservazione digitale, e questo vale soprattutto per aziende e professionisti. La conservazione digitale "vera" va ben oltre il salvare un file su un hard disk o in cloud, ma è un metodo strutturato che rispetta precise regole tecniche e procedurali.
La conservazione digitale assicura che il documento mantenga nel lungo periodo tutte le sue caratteristiche di autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità e reperibilità, particolarmente importante per i documenti che devono essere conservati per anni, come quelli fiscali o contabili.
Il Responsabile della Conservazione, figura obbligatoria per legge, garantisce la corretta attuazione del processo, assicurando che i documenti siano conservati in un sistema idoneo, inattaccabile e sempre consultabile. Questo include la gestione dei formati (come PDF/A, TIFF, XML), la verifica periodica dell'integrità dei dati e la produzione di un "pacchetto di versamento" che racchiude il documento e i suoi metadati.
Senza un processo di conservazione digitale a norma, anche un documento inizialmente valido (ad esempio, una fattura elettronica firmata digitalmente) potrebbe perdere la sua efficacia probatoria nel tempo, se le sue caratteristiche non sono mantenute inalterate. La normativa prevede che il sistema di conservazione sia integrabile anche con i sistemi di identità digitale, per garantire massima sicurezza e tracciabilità.
È importante distinguere tra conservazione digitale e dematerializzazione. La dematerializzazione è il processo di conversione di un documento cartaceo in formato digitale, ad esempio tramite scansione. Sebbene sia un passo verso il digitale, la copia informatica di un documento cartaceo deve, a sua volta, essere prodotta e conservata secondo regole specifiche per avere lo stesso valore legale dell'originale: ciò richiede l'attestazione di conformità da parte di un pubblico ufficiale o l'adozione di processi di dematerializzazione certificata.
La conservazione digitale, invece, si applica sia ai documenti nati digitali (come le fatture elettroniche) sia a quelli dematerializzati. L'obiettivo è sempre lo stesso: mantenere la validità legale nel tempo. In ogni caso, i due progetti sono complementari e mirano a creare un archivio digitale sicuro e conforme alla legge.
Considerare la validità legale dei documenti digitali nel tempo come un'opzione è un errore grave, che può avere conseguenze altrettanto gravi. In realtà, è un requisito indispensabile per aziende e professionisti. Ignorare la normativa sulla conservazione digitale significa esporsi a rischi legali e operativi, con la possibilità di vedere invalidati documenti importanti in caso di controlli o contenziosi.
Affidarsi a soluzioni professionali per la conservazione digitale significa delegare a un servizio completo la gestione di un processo delicato: ciò permette di concentrarsi sul proprio core business con la tranquillità e la certezza che i documenti digitali mantengano inalterato il loro valore legale, per tutti gli anni richiesti dalla legge.
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Quando un documento digitale ha valore legale?
Un documento digitale ha valore legale quando rispetta i requisiti del Codice dell'Amministrazione Digitale e delle Linee Guida AgID. Deve garantire autenticità, integrità, immodificabilità, leggibilità e reperibilità per essere considerato valido come un documento cartaceo.
Come si mantiene la validità legale dei documenti digitali nel tempo?
La conservazione digitale a norma è cruciale per mantenere la validità legale dei documenti digitali nel tempo. Questo processo include la gestione dei formati, la verifica periodica dell'integrità dei dati e la produzione di un pacchetto di versamento, garantendo che i documenti rimangano autentici e accessibili.
Qual è il ruolo della firma digitale e della marca temporale nella validità legale?
La firma digitale garantisce l'identità del firmatario e l'integrità del documento, mentre la marca temporale certifica data e ora del documento. Questi strumenti sono essenziali per assicurare e mantenere la validità legale dei documenti digitali nel tempo.