Per emettere una fattura elettronica serve la firma digitale? Facciamo chiarezza

09 luglio 2022

Firma digitale

La firma digitale delle fatture elettroniche è obbligatoria solo in alcuni casi: ecco quali

La digitalizzazione del nostro Paese sta lentamente semplificando la vita dei cittadini e delle imprese italiane: questo è un dato di fatto, soprattutto da quando è possibile ottenere diversi utili servizi informatici a costo zero, come la prima firma digitale gratuita.

Tuttavia, per molte persone l'irruzione della tecnologia nel quotidiano può essere un problema, più che una soluzione, specialmente quando l'utilizzo di complicati strumenti viene imposto dalla legge.

Per questo motivo, diversi imprenditori si sono trovati in difficoltà di fronte all'introduzione dell'obbligo di emissione della fattura elettronica e alle voci secondo le quali questo documento andrebbe sempre firmato digitalmente.

Si tratta di chiacchiere senza fondamento, oppure esiste davvero una regola simile?

La risposta nel seguente articolo.

Fattura elettronica e firma digitale: tutti gli obblighi sanciti dalla legge italiana

A partire dal 1° gennaio 2019 tutti i soggetti privati devono sempre emettere la fattura elettronica per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi. Questa norma che l'obbligo di rilascio di questo documento elettronico a carico delle Pubbliche Amministrazioni, già in vigore dal 2016.

Gli unici soggetti esentati sono i regimi forfettari e dei minimi, che dovranno rispettare questo vincolo solo a partire dal 2024.

Per quanto riguarda la firma digitale delle fatture elettroniche, si tratta di un'operazione obbligatoria solo quando la transazione riguarda le PA. In tutti gli altri casi, la sottoscrizione è facoltativa, a discrezione del soggetto che emette il documento.

È importante notare che la firma digitale delle fatture elettroniche è consentita esclusivamente tramite i formati CAdES e XAdES. Per approfondire questo punto, di seguito riportiamo per esteso le informazioni disponibili sul portale pubblico fatturapa.gov:

"il Sistema di Interscambio ammette i seguenti formati di firma:

  • CAdES-BES (CMS Advanced Electronic Signatures) con struttura aderente alla specifica pubblica ETSI TS 101 733 V1.7.4, così come previsto dalla normativa in materia a partire dal 1 settembre 2010,
  • XAdES-BES (XML Advanced Electronic Signatures), con struttura aderente alla specifica pubblica ETSI TS 101 903 versione 1.4.1, così come previsto dalla normativa in materia a partire dal 1 settembre 2010. L’unica modalità accettata per questo tipo di firma è quella “enveloped”. Inoltre la firma XAdES deve presentare gli element Reference con URI=“” oppure con URI=“#iddoc” dove iddoc indica l’identificativo del documento da firmare: non è possibile quindi omettere l’attributo URI all’interno degli elementi Reference."

Formati di firma digitale: quali sono le differenze?

Nel paragrafo precedente abbiamo introdotto il concetto di 'formato' della firma digitale, nominandone due: CAdES e XAdES.

Qual è la differenza tra queste tipologie e quali altre esistono?

Rispondiamo a queste domande evitando di eccedere con complicate spiegazioni tecniche.

Esistono tre formati di firma digitale: CAdES, XAdES e PAdES. Di norma sono tutti ugualmente validi, ma in alcuni casi è ammesso utilizzare solo alcuni tra questi, come abbiamo visto nel paragrafo precedente.

La firma CAdES è compatibile con qualsiasi tipo di file e, una volta apposta, aggiunge al documento l'estensione .p7m. Ad esempio, un foglio di Word denominato autocertificazione.docx diventa autocertificazione.docx.p7m. I file firmati con il CAdES possono essere aperti esclusivamente attraverso appositi software compatibili con l'estensione .p7m.

Il formato XAdES, invece, può essere applicato solo sui documenti .xml. Al termine della procedura, il file mantiene questa estensione.

Infine, la firma PAdES è compatibile esclusivamente con i documenti PDF e, al pari della precedente, non modifica il loro formato una volta che è stata apposta. I file sottoscritti in questo modo possono essere aperti con qualsiasi programma in grado di gestire l'estensione .pdf, come Foxit, Acrobat Reader e Sumatra.

Come attivare una firma digitale?

Per attivare questo servizio è necessario acquistare uno dei kit di firma digitale disponibili sui siti dei gestori autorizzati.

Le tipologie più diffuse sono le seguenti:

  • lettore di smart card, associato a una tessera in formato carta di credito. È l'alternativa più economica e può essere utilizzato solo dopo aver scaricato e installato i relativi driver e il software di firma fornito dal gestore;
  • token USB. Ha l'aspetto di una semplice pennina USB e, al pari del dispositivo precedente, necessita dell'installazione dei driver e di un apposito programma per l'apposizione della firma digitale;
  • chiavetta USB all-in-one. Praticamente identica al token, con la differenza che questa contiene al suo interno i pacchetti di installazione dei driver e del software di firma. Pertanto, non è necessario scaricare alcun programma aggiuntivo.

In alternativa alle soluzioni appena elencate, alcuni gestori offrono anche un servizio di firma digitale remota, ovvero che funziona senza alcun hardware. L'intera operazione viene effettuata attraverso la connessione con i server del fornitore che contengono tutti i software necessari.

In conclusione

In questo articolo ti ho spiegato che la firma digitale delle fatture elettroniche è obbligatoria solo quando la transazione riguarda le Pubbliche Amministrazioni. Inoltre, può essere applicata esclusivamente nei formati CAdES o XAdES.

Nell'ultimo paragrafo, invece, ti ho illustrato brevemente quali sono le alternative a tua disposizione per ottenere una firma digitale tutta tua.

Se sei interessato ad averne una, dai un'occhiata a cheFirma!, un servizio offerto da Letterasenzabusta.

Si tratta della prima firma digitale remota gratuita, che si attiva a costo zero e che non prevede alcun costo di rinnovo: grazie alla tariffa Pay per Sign, infatti, si paga solo quando si sottoscrive un documento informatico.

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