PEC 23-10-2023

Cosa si intende per Domicilio Digitale? Facciamo chiarezza

Si tratta di un equivalente del domicilio fisico che può essere utilizzato per comunicare rapidamente e in sicurezza con le PA. Per averlo è sufficiente possedere una PEC

Il flusso di comunicazioni legali e burocratiche può diventare un vero e proprio labirinto per cittadini e imprese.

Il problema? Una montagna di carta, tempi di attesa lunghi e la possibilità di smarrimenti.

La soluzione? Il domicilio digitale.

Ma in cosa consiste di preciso questo nuovo modo di comunicare con le PA?

Questo articolo si propone di tagliare netto il groviglio di incertezze, delineando cosa sia il domicilio digitale e come esso stia impattando sulle modalità con le quali cui interagiamo con il pubblico.

Il concetto di domicilio digitale spiegato semplice

Di recente la comunicazione tra cittadini, imprese, professionisti e la Pubblica Amministrazione ha subito una trasformazione radicale, culminata nell'introduzione del domicilio digitale.

Questo non è altro che un indirizzo elettronico, un luogo virtuale dove si desidera ricevere comunicazioni aventi valore legale in formato digitale.

Il domicilio digitale è stato definito nel Codice dell'amministrazione digitale (CAD) come un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di PEC, tra i quali può essere utilizzata anche la posta elettronica certificata gratuita di Letterasenzabusta, in conformità con il regolamento eIDAS dell'Unione Europea. Questa innovazione rappresenta un passo avanti significativo verso la dematerializzazione dei documenti e la digitalizzazione delle comunicazioni ufficiali, consentendo di ricevere e leggere comunicazioni legali in qualsiasi parte del mondo, senza i costi e i tempi legati alla posta cartacea.

Per le imprese e i professionisti, l'attivazione del domicilio digitale è un passaggio obbligato e richiede la registrazione di un indirizzo PEC presso gli elenchi pertinenti. Per le persone fisiche e gli enti di diritto privato, invece, non sussiste ancora l'obbligo, ma possono comunque sfruttare i vantaggi della PEC per le comunicazioni con enti pubblici e privati.

Come il domicilio digitale viene disciplinato nel CAD

Il concetto di domicilio digitale definito con precisione dal Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), che rappresenta la cornice normativa di riferimento per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana. Secondo l'articolo 3-bis del CAD, è l'indirizzo elettronico che cittadini, professionisti e imprese possono eleggere per ricevere comunicazioni in forma elettronica dalle pubbliche amministrazioni e dai gestori di pubblici servizi. Questo indirizzo è iscritto in appositi elenchi, come stabilito dagli articoli 6-bis, 6-ter e 6-quater del CAD.

Il domicilio digitale è un elemento chiave per garantire un'interazione efficiente e diretta tra i cittadini e le istituzioni, permettendo un flusso di comunicazione sicuro e certificato.

Dal 1° gennaio 2013, le amministrazioni pubbliche possono comunicare con i cittadini attraverso di esso, a meno che non siano previste diverse modalità di comunicazione dalla normativa vigente. Questo sistema non solo semplifica i processi, ma assicura anche che le comunicazioni siano prive di oneri di spedizione per i destinatari.

Le Linee guida stabiliscono le modalità di elezione del domicilio digitale, e i soggetti obbligati a dotarsene devono comunicare ogni modifica o variazione dello stesso. Inoltre, il CAD prevede che, in assenza di un domicilio digitale e fino a una data stabilita, le comunicazioni possano essere predisposte come documenti informatici e inviate in forma analogica.

L'articolo 3-bis del CAD sottolinea anche l'importanza di superare il divario digitale, prevedendo modalità alternative per coloro che non sono in grado di accedere direttamente a un domicilio digitale. In questo modo, il CAD si pone come un regolamento inclusivo, che cerca di garantire l'accesso ai servizi digitali a tutta la popolazione.

PEC e domicilio digitale: due concetti legati tra loro ma con importanti differenze

La Posta Elettronica Certificata (PEC) e il Domicilio Digitale sono due concetti strettamente correlati nel panorama della digitalizzazione italiana, ma con distinzioni importanti.

La PEC è un sistema di posta elettronica oggi ottenibile anche gratuitamente con SuperPEC, che, grazie alla fornitura di una ricevuta di accettazione e di consegna con valore legale, garantisce la certezza giuridica dell'invio e della ricezione dei messaggi elettronici, equiparandoli a una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Il Domicilio Digitale, invece, rappresenta l'indirizzo elettronico scelto da un cittadino o da un'entità legale per ricevere comunicazioni e documenti con valore legale da parte delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi.

Insomma, la PEC è un componente del Domicilio Digitale, ma non ne esaurisce la definizione. Mentre la posta elettronica certificata è un servizio disponibile a tutti e utilizzabile per qualsiasi tipo di comunicazione elettronica, il Domicilio Digitale è specificamente designato per le comunicazioni con la Pubblica Amministrazione. In altre parole, ogni Domicilio Digitale può e deve essere associato a una PEC, ma non ogni PEC costituisce di per sé un Domicilio Digitale.

Un'altra differenza sostanziale è che il Domicilio Digitale è un indirizzo elettronico registrato e riconosciuto ufficialmente, che deve essere comunicato alle autorità competenti e che, in alcuni casi, è obbligatorio per legge per determinate categorie di utenti, come le imprese e i professionisti. La PEC, d'altra parte, pur essendo un requisito per l'istituzione di un Domicilio Digitale, può essere utilizzata anche per comunicazioni private e non è soggetta agli stessi obblighi di registrazione.

In conclusione

Il domicilio digitale rappresenta una svolta fondamentale nell'era della digitalizzazione, fungendo da ponte tra cittadini e istituzioni in un flusso comunicativo più diretto, sicuro e immediato. Non è solo un indirizzo elettronico, ma un vero e proprio spazio virtuale dove si concretizzano gli scambi di informazioni e documenti con la pubblica amministrazione, garantendo autenticità e riservatezza.

Adottare e comprendere appieno il concetto di domicilio digitale è quindi un passo imprescindibile per cittadini e imprese che vogliono muoversi agilmente all'interno del panorama digitale contemporaneo, sfruttando tutte le opportunità offerte dalla trasformazione digitale in atto.

Takeaways

Domande & Risposte

Come viene definito il domicilio digitale dal CAD?

Il domicilio digitale viene definito dal Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) come un indirizzo elettronico che cittadini, professionisti e imprese possono eleggere per ricevere comunicazioni in forma elettronica dalle pubbliche amministrazioni e dai gestori di pubblici servizi.

A cosa serve il domicilio digitale?

Il domicilio digitale serve per ricevere comunicazioni aventi valore legale in formato digitale. Questo consente di semplificare e accelerare le interazioni con le pubbliche amministrazioni, evitando la necessità di utilizzare la posta cartacea e riducendo i costi e i tempi di attesa.

Quali sono le differenze tra la PEC e il domicilio digitale?

La PEC (Posta Elettronica Certificata) è un sistema di posta elettronica che garantisce la certezza giuridica dell'invio e della ricezione dei messaggi elettronici. Il domicilio digitale, invece, rappresenta l'indirizzo elettronico scelto per ricevere comunicazioni e documenti con valore legale dalle pubbliche amministrazioni. Ogni Domicilio Digitale può e deve essere associato a una PEC, ma non ogni PEC costituisce di per sé un Domicilio Digitale.